venerdì 26 settembre 2014

Paul Hollywood's Farl senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per il #GFFD ... Paul Hollyowood's Farl gluten free dairy free milk proteins free for the #GFFD

Sottotitolo: Di epitopi, di biotopi, di pane e di Laguna...

"Ma...secondo te, se dico epitopi non è che si confonda con epiteti?" chiedo alla voce a, quella bitchy.
"Oh, finalmente! I miei insegnamenti danno frutto." mi risponde la voce a.
"Ma di che parli? Ti sto chiedendo se sono chiara quando scrivo di cose scientifiche, così che le persone che leggono, capiscano..." le dico di rimando.
"Ma tu sei un caso disperato! Non capisco perché continui a perdere tempo con te...non lo capisco proprio" mi risponde, piccatissima, la voce a
"E' perché mi vuoi bene...e ti piacciono i miei pani" ribatto.
Per tutta risposta si allontana, sbuffando, sollevando piume e piumette dal suo boa, per farmi vedere che è terribilmente irritata da ciò che dico, ma so che mi vuol bene...in fondo...

Perchè di epitopi? Perchè il lactose free, il dairy free è il new black!
Io sono black in black da un bel po', con tutti i miei senza, ma sono contenta che ci sia sempre più attenzione alle diverse intolleranze alimentare.
Dell'intolleranza al lattosio, ma soprattutto di quella alle proteine del latte ne parlai già anni fa in un post dedicato. Come scrissi allora, diverse malattie o sindromi, ivi comprese problematiche tiroidee, possono dal luogo ad una deficienza degli enzimi proteolitici, quindi ad una difficoltà nel digerire  le proteine del latte, non solo il lattosio. 
Ecco che entrano in gioco gli epitopi! 
Per farla breve, essi sono una porzione dell'antigene (sostanza in grado di essere riconosciuta dal sistema immunitario), che lega poi l'anticorpo, e sono presenti nei peptidi che compongono le proteine: Le caseine sono proteine e i diversi tipi di latte hanno diversi epitopi. Sebbene si inviti sempre alla prudenza, per tutte le sue caratteristiche, compresi gli epitopi, il latte di capra è quello che dà una bassissima reattività e può essere utilizzato dagli intolleranti e da gruppi selezionati di allergici (del latte di capra ne ho parlato altre volte, ad esempio qui, una ricetta per il #GFFD).
Perchè di biotopi... e di Laguna?
Perchè il consorte mi prende sempre amabilmente in giro con la terminologia che uso, per studio o lavoro. Siccome in Laguna abbondano i topi e le tope (nel senso di imbarcazioni, sia chiaro!), i topi maschi e femmine (leggasi pantegane, che per inciso non sopporto proprio), nel sentire definire la barena, che abbiamo praticamente a due passi da casa, come un biotopo perfettamente conservato, ha esordito alle 7.00 del mattino, di qualche giorno fa, dicendomi: "Hai come vicino un topo biologico". Lasciam perdere la battuta scarsamente umoristica, ma dirmelo alle 7.00 del mattino, senza che avessi almeno un picogrammo di caffeina che circolava nel mio corpo è stato un colpo basso!
Non ho più l'età per sopportare certi colpi....diciamolo...
Dal biotopo siamo arrivati alla Laguna, che ho tanto studiato e studio. 
Già ho detto che vivo n condominio, dal quale vedo lo skyline delle montagne, ma ho la fortuna di avere veramente a qualche centinaio di metri la Laguna, rappresentata dalla barena, che oltre ad essere un biotopo perfettamente conservato - nonostante tutto -, è anche stata protagonista di una mostra fotografica lo scorso fine settimana, a Mestre, alla fiera della città sostenibile. 
Alcune delle foto erano anche del mio futuro insegnante di fotografia - ebbene sì, a brevissimo inizierò un corso di fotografia.

Di epitopi, di biotopi, di Laguna...e il pane?
Il pane? Eccolo!
E' la mia ricetta per questo #GFFD, dal quale manco da un po', ma perché le scadenze mi rincorrono a piè sospinto e mi fa sempre più sentire come uno yogurt (di soja, sempre e solo di soja!), per il quale è giunta la sua ora!


Ancora una ricetta di Paul Hollywood! Adoro il suo libro e le sue spiegazioni - pure se scritte in inglese!
Ah! Farl è una parola di origine gaelica; indica la porzione triangolare, che proviene da qualsiasi torta, biscotto o pane piatto, i quali sono tagliati in quattro porzioni, generalmente. Avete presente il soda bread o lo short bread? 
Questa è la mia versione senza glutine, senza lattosio e senza proteine del latte.

Paul Hollywood's Farl senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per il #GFFD
Paul Hollyowood's Farl gluten free dairy free milk proteins free for the #GFFD


Ingredienti

(fatte le debite proporzioni, la mia dose è maggiore di quella di Paul Hollywood)

#400 g farina MixIt DS (Schaer) senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
#250 g farina FARMO LP senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
13 g sale
#18 g di lievito di birra liofilizzato Biovegan - so che la quantità è elevata, ma ho deciso di seguire per una volta le indicazioni di Paul Hollywood riguardo la sostituzione lievito di birra - lievito di birra secco
64 g di olio extravergine di oliva DOP di olive taggiasche
#150 g di yogurt di soja senza glutine senza lattosio senza zuccheri aggiunti
#350 ml di latte di soja senza glutine senza lattosio senza zuccheri aggiunti
#farina di mais di Storo per lo spolvero

ciotola della planetaria, frusta a gancio, cucchiaio, brocca misuratrice, spatola

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Nella ciotola della planetaria ho messo le farine pesate, il lievito di birra, l'olio extravergine di oliva, lo yogurt di soja tiepido e il latte di soja tiepido.
Con la frusta a gancio, a velocità minima ho amalgamato il tutto.
Ho poi aggiunto il sale e ho impastato a velocità crescente, finché tutto fosse ben amalgamato.
Con le mani ben oleate ho formato una palla, che ho lasciato nella ciotola della planetaria a lievitare. Per far lievitare, ho coperto con la pellicola per alimenti, messo in forno - spento - per almeno tre ore.
Dopo tre ore, con le mani ben oleate, ho fatto una piega all'impasto, l'ho steso dandogli una forma rotonda e lo spessore di 5 cm.
Poi l'ho lasciato riposare per 1 ora coperto con un canovaccio.
Nel frattempo ho scaldato il forno a 220°.
Dopo un'ora, era ben cresciuto. Ho quindi spolverato con la farina di mais di Storo e ho fatto tanti tagli verticali, dal centro al bordo.
Ho cotto, in forno caldo, per circa 40 minuti – ovviamente controllando che fosse cotto bussando sul fondo con le nocche.
Ho poi messo a raffreddare su una gratella per dolci.
Poi, l'ho gustato in compagnia dei due uomini della mia vita e della mia micia - lei non ama il pane, ma le piace stare insieme a noi, anche quando mangiamo.
Ottimo anche spalmato con la confettura di uva spina.
Lo riproverò, ma con le mie solite proporzioni di lievito di birra.


Quale libro abbinare a questo pane fragrante?
Ancora un libro in inglese, che spero sia presto tradotto in italiano: Elephant Moon di John Sweeney.


Il primo libro di questo scrittore è tratto da una storia vera: II guerra mondiale, alle propaggini dell'impero britannico, l'invasione giapponese incombe e una giovane insegnante inglese deve salvare se stessa, ma soprattutto le sue alunne, che non sono alunne qualunque. Sono ragazze anglo-birmane, non volute né dagli inglesi né dai birmani, che adesso non sono neanche più birmani, ma cittadini del Myammar.  Gli eventi della II guerra mondiale sono la scenografia delle avventure tragiche di questo insolito gruppo, avventure tragiche che diventano anche il viaggio di formazione della protagonista, che si comincia ad amare quando lascia l'etichetta "inglese" e diventa semplicemente persona. Gli elefanti sono gli altri splendidi protagonisti - lo so, sono condizionata dal mio amore per Konrand Lorenz, però il mondo dei cosiddetti animali riserva sempre meraviglie.
Buon GFFD!

lunedì 15 settembre 2014

Concorsi a Base di Like? No, grazie!!!



Oggi è stata organizzata una giornata di protesta contro tutti quei contest in cui non c'è una giuria a decretare il vincitore, ma vince chi ottiene più "Like" o "Mi piace" su Fb. Promotrice di questo evento, al quale si sono uniti numerosissimi food bloggers, è Teresa De Masi di Scatti Golosi.

Non ho mai fatto mistero della mia idiosincrasia da contest. Anzi!
Ho partecipato a qualche contest per amicizia e stima nei confronti di chi li aveva organizzati (vedi ad esempio Serena di Sfizi e Vizi o Andante con gusto o I Quanti), o perché mi piaceva la filosofia dell'azienda oppure perché il tema del contest rientrava nelle mie idee di cucina, di convivialità, di comfort food, delle quali non ho mai fatti mistero.
Difatti, non perdo occasione per ricordare la mia filosofia in cucina attraverso le ricette che propongo (vedasi, ad esempio il Pollo in Potacchio senza glutine senza lattosio senza proteine del latte, che viene dalla tradizione culinaria marchigiana che è parte integrante del mio DNA, e l'ho ricordato anche nei Peperoni ammollicati senza glutine senza proteine del latte vaccino) Il mio piccolo anomalo blog pullula di esempi del genere - e lo dico con orgoglio.
Sia chiaro: massima libertà di scelta sia per gli organizzatori sia per i partecipanti.
Però...però i contests a base di like che ormai spopolano su Fb non mi piacciono e spiego perché.
  1. non premiano né la bravura né la competenza; in questi contests vince chi riesce ad ottenere il più alto numero di like su una foto di una ricetta, però molto spesso - forse troppo spesso - non si approfondisce il discorso sulla qualità degli ingredienti, sulla ricerca della tradizione, non si capisce neanche la tecnica in cucina e spesso neanche dietro la fotografia, perché tutto è condizionato dal numero di like, che vengono richiesti a tambur battente.
  2. rappresentano la non meritocrazia; so che può sembrare una affermazione forte, però va detto che per la ragioni espresse prima, se una persona è brava a chiedere like e tappezza di tali richiami Fb fino allo sfinimento ottiene la vittoria, ma non sono premiate filosofia, ricerca, affabulazione, ecc. Inoltre, non sono premiate neanche le eccellenze delle ditte, piccole e grandi che siano, non è premiata la loro filosofia di produzione, di attenzione al prodotto, ecc.
  3. invece di una sana competizione con regole scritte, che ovviamente il partecipante accetta e condivide - altrimenti non parteciperebbe -, vince chi fa più grancassa, chi ha più faccia tosta. Insomma, invece di evitare lobbies e co. si alimentano, in maniera nuova, ma è un deja vù.
  4. ciò può essere controproducente anche per l'azienda che si affida ad un meccanismo del genere, perché è premiata da un effimero momento. L'importanza della ricerca, della qualità, della filiera produttiva, della sicurezza alimentare non sono affatto contemplati.
Se contest deve essere, che sia con regole chiare, che sia una competizione golosa a suon di mestoli e padelle, che sia fatta anche di assaggi visivi.
Che vinca il migliore!



sabato 13 settembre 2014

Meat pizza gluten free cow milk proteins free for the #GFFD ... Pizza di Carne senza glutine senza proteine del latte vaccino per il #GFFD

Sottotitolo: Non devi per forza cucinare piatti eccessivi o complicati: basta buon cibo da ingredienti freschi (Julia Child)

Ogni tanto capita che io faccio una delle mie dichiarazioni d'amore e non per uno dei due uomini della mia vita e neanche per la Betty, ma per quelle persone che riescono a donarmi attraverso le note, le parole, le pennellate oppure i loro piatti la completa e profonda fascinazione, che mi lascia a bocca aperta come fossi bimba piccina di fronte alla più bella delle vetrine di giocattoli.
Non so se vi è mai capitato di vedere almeno una volta le vetrine di Hamleys in Regent Street a Londra, soprattutto durante il periodo natalizio...
Ecco! Quelle sono una esperienza da fare almeno una volta, nella vita.
Durante il viaggio di nozze, io e il consorte facemmo uno stop over a Londra - che il consorte non ricorda con piacere, ma non per colpa mia sia chiaro. Comunque, durante questo stop over, visitammo la città e ricordo che lo portai da Hamleys a guardare le vetrine.
Mi direte: " Ma con tante cose belle che ci sono a Londra, l'hai portato da Hamleys?"
Credetemi, merita almeno una visita! Quelle vetrine sono opere d'arte e si soccombe al loro fascino, qualsiasi sia la propria età anagrafica.
"Sei proprio una bambinona" - mi sbuffa in faccia, tra volute di fumo azzurrino, la voce a, quella bitchy.
Riesco a non tossire e a risponderle con gentilezza: "Sarai mica invidiosa perché tu non c'eri? Eppoi, da quando hai ripreso a fumare?"
"Sono solo fatti miei..." ribatte e s'aggiusta il boa di piume di struzzo, per il quale nessun struzzo è stato maltrattato (è virtuale, eh).
Lasciando Hamleys nelle pieghe dei miei ricordi, ritorno alle dichiarazioni d'amore.
Diverse volte ho omaggiato Richard Ploner per le sue ricette che ho riconvertito in senza glutine e senza lattosio e senza proteine del latte, per il quale ho comunque dichiarato pubblicamente la mia adorazione, poi giorni fa ho dichiarato la mia adorazione per Paul Hollywood, del quale ho pubblicato la mia conversione SENZA del tin bread - ma tante altre ricette le ho già provate e le vedrete tutte nel blog! -; spero di aver omaggiato tante amiche di blog rifacendo le loro ricette con le mie personali rivisitazioni senza ( penso a La Belle Auberge, penso a Giulia Pignatelli, pensa a La Gaia Celiaca, penso a La Cassata Celiaca, penso alla mia amica Mary di Zero Glutine).
Oggi la mia dichiarazione d'amore è per Julia Child, perché la citazione che ho usato come sottotitolo mi veste a pennello, ed è ancora un omaggio alle ricette de La Cassata Celiaca e anche a quelle di Mary: la prima perché ha dato l'ispirazione per la ricetta che presento oggi e la seconda perché mi ha fatto ricordare che avevo questa ricetta nel mio archivio che aspettava solo di essere pubblicata sul blog.
Quale occasione migliore per farlo se non durante il #GFFD?


Meat pizza gluten free cow milk proteins free for the #GFFD
Pizza di Carne senza glutine senza proteine del latte vaccino per il #GFFD



Ingredienti

600 g di polpa scelta di scottona
2 uova cat 0 bio
pangrattato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vaccino (Nutrisì) q. b. #
mix di fiori e erbe Sonnentor certificato senza glutine dall'azienza Sonnentor (ad esempio qui e qui)#
origano #
noce moscata da grattugiare #
scorza di limone bio da grattugiare #
latte di soja senza glutine senza lattosio senza proteine del latte senza zucchero aggiunto q. b. #
polpa di pomodoro bio Alce Nero
formaggio latteria di latte di capra da grattugiare
sale dal mulinello
pepe dal mulinello
olio extravergine di oliva taggiasca DOP

ciotola, cucchiai, grattugia, microplanes, pirofila in ceramica, piatti per servire, paletta

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento


Nella ciotola ho mescolato la polpa scelta tritata con le uova bio, con il sale, il pepe, la noce moscata, grattugiata con la Microplane, e con il misto di fiori Sonnentor.
Ho mescolato il tutto.
Poi ho aggiunto pangrattato senza glutine senza lattosio senza proteine del latte q.b. ; ho anche aggiunto del latte di soja senza glutine senza glutine senza lattosio senza proteine del latte q. b. . Ho rimescolato ancora.
Infine, ho aggiunto la scorza del limone bio, grattugiata con la microplane, e ho mescolato per amalgamare ulteriormente il composto.
Poi ho grattugiato il formaggio latteria di capra.
A questo punto ho preriscaldato il forno a 200 °C.
Poi, ho oleato la pirofila, dove ho steso il composto della carne tritata.
Sopra la carne tritata ho steso con un cucchiaio la polpa di pomodoro bio; ho quindi aggiunto sale e pepe, direttamente dal mulinello. Poi ho aggiunto un filo di olio extravergine di oliva ligure.
Ho quindi infornato in forno caldo, a 200° C, per circa 30 minuti.
Gli ultimi dieci minuti ho aperto il forno e ho spolverato tutta la superficie della pizza di carne con il formaggio latteria di capra.
La carne è cotta quando si stacca dai bordi della pirofila.
Una volta cotta, ho spolverato con origano e servito nei piatti.
Pancia nostra s'è fatta capanna!
Il piatto è davvero semplice, ma molto appetitoso e con un contorno o di insalatina verde oppure con spinaci scaltriti è un ottimo pasto bilanciato, che piace a tutti.

Anche questo piatto semplice e gustoso ha un suo libro in abbinamento, che è una sorta di contrappasso: Snobbery with Violence, an Edwardian Murder Mystery di Marion Chesney aka M. C. Beaton.


Un giallo, il primo di quattro avventure, che vede protagonisti un nobile cadetto, nonché reduce di guerra, la cui professione è quella di investigatore, il suo autista fact-totum, una lady dal piglio testardo e da suffragetta, una ex ballerina che diventa la cameriera della lady. Immersi nell'atmosfera Edwardiana, ben descritta dall'autrice, scandali, segreti e qualche omicidio ricamano le avventure dei protagonisi, ma l'investigatore arriverà comunque al colpevole. E' stata una piacevolissima lettura, ricca di intrighi, nella quale l'investigatore riesce sempre a risolvere tutto, come accade in ogni detective story che si rispetti!
La lettura vi ha lasciato un certo languorino? Spuntino con meat pizza e un bel bicchiere di vino!
Bon Appétit


mercoledì 10 settembre 2014

Peperoni ammollicati di Giulia senza glutine senza proteine del latte vaccino ... Giulia's Bell Peppers with breadcrumbs gluten free cow milk proteins free

Sottotitolo: Un viaggio non è cercare sicurezza, perché l'unica sicurezza che devi sapere è che stai viaggiando

L'appartamento in cui vivo ha i suoi difetti e la sua vecchiezza, ma ha una bella vista: casette, campi, alberi, campanili, fino alle montagne.
Quando ci sono le giornate fredde di inverno, vedere le cime innevate e sentire l'aria che friccica è una sensazione fantastica.
Con la bella stagione, sento i grilli la sera e le cicale di giorno, che si sovrappongono al traffico urbano. Poi, quando sono belle giornate, col sole pieno e umidità ai minimi termini, vedo ancora le montagne. La sera, invece, si possono vedere volare sciami di pipistrelli a caccia di insetti, soprattutto zanzare.
Data, poi, la vicinanza con la gronda lagunare, è facile vedere gabbiani in volo, soprattutto quando si avvicina il brutto tempo.
Dalla finestra della mia terrazza, mi piace guardare il temporale, vedere i fulmini in lontananza - in questo io e la voce a, quella bitchy, andiamo d'accordo.
Quando il secondo uomo della mia vita, il cucciolo ormai ragazzo, era cucciolo, era terrorizzato dai temporali - lo era persino quando era nella pancia. Adesso lo è sempre meno, ma ricordo che per far sì che si distraesse inventavo storie, filastrocche e canzoncine, che si aggiungevano al repertorio di quelle che già conoscevo. Come dicevo, crescendo, il suo terrore è diminuito, ma preferisce guardare il temporale con le finestre chiuse.
Al primo temporale di Betty in questa casa, mi son ricordata di una manina piccola che stringeva la mia forte forte e di una vocina piccola che mi diceva "Mamma, canta!".
Betty non parla, si accoccola con le orecchie all'erta oppure si nasconde sotto il letto, il mio letto, dal quale spunta solo la sua coda, da noi denominata Swiffer tanto pelosa e vaporosa è. 
Martedì notte c'è stato un temporale di quelli forti: lampi e tuoni a non finire. 
Dopo più di ventiquattro ore passate con l'emicrania, che ci fosse il temporale era per me un sollievo, ma alzarsi a mezzanotte inoltrata per ritirare dentro lo stendino pieno di bianchiera era meno piacevole. Però vedere quella coda spuntare da sotto il letto, che tenerezza!
Da un momento tenero ad un altro momento tenero: la ricetta che propongo oggi.
Questa ricetta viene dal blog di Giulia, che seguo con affetto da un po', della quale ho rifatto con i miei senza il pan brioche alle patate. Questa ricetta mi è piaciuta subito, perché è semplice sulla carta, ma per farla sono necessari ingredienti di ottima qualità, è una ricetta della tradizione e a me piacciono un sacco le ricette della tradizione, è una ricetta che sa di casa, di tavola apparecchiata con chiacchiere, sorrisi, racconti quotidiani di piccoli grandi momenti. Adesso è la stagione più adatta per riproporla!
Questa ricetta l'avevo fatta, era finita in archivio e stavo aspettando di pubblicarla non appena fosse stata stagione di peperoni.
Stavolta per le dosi si usa il metodo spannometrico.

Peperoni ammollicati di Giulia senza glutine senza proteine del latte vaccino 
Giulia's  Bell Peppers with breadcrumbs gluten free cow milk proteins free


Ingredienti

6 peperoni, meglio se carnosi e bio - quando ho preparato la ricetta ero riuscita a trovarli gialli, ma vanno bene rossi e anche verdi
pane integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte, q.b. # - ho usato quello della Nutrisì con semi di lino
origano ed erba cipollina q.b. #
formaggio di capra stagionato già grattuggiato, q.b.
olio extra vergine di oliva, in questo caso pugliese e DOP
sale dal mulinello
pepe dal mulinello

terrine, cucchiai, coltello in ceramia, tagliere, pirofila di ceramica, 

# ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento


Ho preriscaldato il forno a 180° C
In una terrina ho sbriciolato delle fette di pane integrale; ho quindi aggiunto le erbe, il formaggio grattugiato di capra, sale, pepe e olio extravergine d'oliva, tutto q.b.
Ho quindi mescolato fino ad ottenere un composto a briciole, ma morbido e profumato.
Ho lavato i peperoni, li ho tagliati a metà e li ho puliti all'interno.
Li ho riempiti con il ripieno.
Li ho quindi messi in una capiente pirofila di ceramica, nella quale avevo messo dell'olio estravergine d'oliva pugliese e due-tre cucchiai di acqua.
Ho infornato in forno caldo. Dopo circa 20 minuti, li ho spolverati con il formaggio di capra grattugiato e ho portato a termine la cottura.
Il tempo medio di cottura è di circa 30 minuti; ho cotto un po' di più per far sciogliere il formaggio.
Una volta cotti, via in tavola!
A tutti noi sono piaciuti parecchio e penso che li replicherò nuovamente


A questo piatto semplicissimo ma da gusto pieno e ricco abbino, come sempre, un buon libro. Stavolta vado a sceglierlo in un genere a me caro: il giallo
La scelta va su una delle tante avventure di Hamish Macbeth, il detective scozzese che vive in uno splendido e piccolo villaggio nato dalla penna di M. C. Beaton, creatrice di Ms. Agatha Raisins. Questa avventura si intitola Death of a Kingfisher.
Dal martin pescatore del titolo si dipanano intrighi di vario genere, addirittura che coinvolgono la mafia russa e un'inquietante coppia di gemelli terribili.
Ho già detto troppo e non si deve mai farlo, perché ogni libro è un viaggio meraviglioso, tutto da scoprire.
La serie che vede Hamish Macbeth si svolge nelle Ebridi, nella profonda Scozia, alla ribalta delle cronache per il suo referendum di indipendenza dalla Corona. 


Come sempre, buona lettura e buon appetito.

lunedì 8 settembre 2014

Girandole di merluzzo aromatizzate al Verduzzo senza glutine senza lattosio senza proteine del latte ... Cod Rolls flavoured with Verduzzo gluten free dairy free milk proteins free

Sottotitolo: se come dice il grande filosofo In Vino Veritas, non fidiamoci degli astemi

Non sono una gran bevitrice, non amo tutto ciò che è alcolico, anzi! 
Fosse per me, anche nella mia vita passata glutinosa, i birrai e i birrifici avrebbero potuto avere un crack stile '29; la poca birra che ho assaggiato o bevuto non ha lasciato in me grandi ricordi e quindi rimpianti.
Ho cominciato ad apprezzare il vino tardi, prima i bianchi, poi i rossi, anche corposi e ricchi di tannino - una vera sorpresa. Mi piacciono le bollicine, ma solo in alcuni casi, altrimenti un vino fermo per me è ottimo.
Non amo granché i liquori, ho ricordi della mia vita glutinosa nei quali di tanto in tanto faceva la comparsa un bicchierino di vodka aromatizzata e adesso mi domando perché bevessi codeste robe. Mi piacciono i liquori da aperitivo, ma senza strafare; quindi adesso che lo spritz si trova ovunque e in qualsiasi versione, ne faccio a meno.
"Bastian contraria, eh?" mi domanda la voce a, sempre quella bitchy - stavolta non si dà lo smalto, sta leggendo uno dei miei libri.
"Se non lo fossi, tu non esisteresti, carissima" rispondo.
"Touché".
Questi momenti di serendipità mi rinfrancano assai.
Tornando ai liquori, non sopporto gli amari che secondo me san tutti da sciroppo per la tosse, che io odio con molto vigore, e quindi come può una persona vagamente normale, dotata di due sinapsi due che funzionano, voler bere dello sciroppo della tosse?
Non sono provvista di una voce sommelier, quindi il palato pure è quello che è... non mi districo nel ginepraio dei distillati di vario tipo, sebbene abbia imparato a bere con molto gusto le grappe e gli schnapps, sebbene continui ad evitare quelle amarotiche.
Ci sono già le contingenze a renderci amara la vita, almeno che il bere sia dolce, proprio come un buon calice di Verduzzo.


Questo è Verduzzo IGT della Marca Trevigiana dell'azienza vinicola Terre Grosse, della quale ho parlato nel post con il Grapariol, e che mi piace parecchio anche per la sua attenzione all'ambiente - deformazione personale!.
Ora, se non fossi chaltron woman, le bottiglie si svuoterebbero completamente; siccome sono chaltron woman, io sempre qualche bottiglia a un quarto, un sesto dalla fine...e quindi poi lo riutilizzo, sempre nella mia chaltron way.
Stavolta è stato il turno del Verduzzo assieme ad una ricetta non-ricetta, che però ha riconciliato il ragazzo non più cucciolo - tra poco sarà alto come me, chiamarlo cucciolo non posso proprio più - con il pesce.

Girandole di merluzzo aromatizzate al Verduzzo 
senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Cod Rolls flavoured with Verduzzo gluten free dairy free milk proteins free


Ingredienti

600 g circa di filetti di merluzzo fresco
fecola di patate #
olio extra vergine di oliva
vino bianco, che nel mio caso era Verduzzo
acqua q.b.

piatti, pinze, spatola, stuzzicadenti, padella capiente, coperchio, piatto da portata

ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.

Procedimento

Ho sciacquato i filetti di merluzzo e ho controllato che non avessero spine; se ve ne erano le ho tolte con la pinza. 
Ho diviso a metà i filetti.
Ho passato ciascuna metà nella fecola di patate e ho chiuso la girandola con gli stecchini.
Ho messo la padella capiente sul fornello, fiamma alta, perché l'olio extra vergine di oliva - uso solitamente quello ligure - si scaldasse appena.
Poi, ho messo tutto le girandole nella padella calda e ho lasciato dorare da un lato - bastano due minuti.
Ho poi girato le girandole con la spatola, con cautela - di solito, con le mie chaltron maniere si aprono.
Dopo circa due minuti, ho salato con il kraetur salz e ho sfumato con il vino bianco Verduzzo.
Una volta che il vino è evaporato, ho aggiunto poca acqua e ho incoperchiato, abbassando la fiamma.
Al ragazzo piacciono con il tocio e la crosticina... traduco in italiano, vuole la salsa, ma vuole anche le girelle ben dorate.
In relazione alla grandezza della girandola, la cottura può variare, ma in circa dieci minuti sono pronte.
Poi, ho impiattato e raccomandato che stessero attenti agli stuzzicadenti.
Sono riuscita a salvarne tre per le foto!
Chiaro che non è una ricetta da gourmet, ma... ma sentirsi dire "Mamma, sono più buone dei bastoncini F....s" vale molto di più di un titolo a Master Chef - le mamme lo sanno!
Ah! E' vero che il verduzzo è un vino da dessert, ma non è dolce, è fruttato con note di frutta secca che con le erbe del kraeuter salz si abbracciano volentieri.


Siccome ad ogni piatto, abbino un libro, questa non ricetta non fa eccezione.
Il libro che abbino è Cometa e Bugie di Marco Valenti, architetto, scrittore, blogger, patito della Vespa.


Non lo lessi in ebook, ma in formato cartaceo, adesso c'è anche la versione elettronica. L'ho riletto di recente.
La cometa Hale Bopp aleggia sugli eventi del libro, sui personaggi che tali eventi vivono, creano e a volte subiscono.
Avete presente i tappeti persiani con quei disegni semplici all'apparenza, ma complicati di fatto? Ecco, la stessa cosa! Sembrano incontri combinati, scombinati e ricombinati, ma invece il filo del racconto si incrocia, passa sotto, cambia colore, poi va sopra per riandare sotto...come fa l'esistenza, che cambia, si evolve, cresce anche quando diventa più povera.
Siccome non amo fare spoiling, nulla più dico; sono però andata a ritrovare una frase che mi aveva molto colpito, detta da una delle voci femminili della storia.
"Io non credo che vada male mai. A volte ci sbagliamo questo sì. Succede e anche spesso. Quando però ce ne accorgiamo e lo ammettiamo non può essere chiamata sconfitta. Non si è perso, anzi: la verità è l'unica vittoria"
Ripeterselo, soprattutto quando l'amaro in bocca morde di più, soprattutto quando sembra che ciò che si pensava avesse senso non l'ha più fa riflettere... un po' come quando si è sotto la doccia e l'acqua diventa improvvisamente fredda e tutti i sensi si allertano. Credo che quando la nostra esistenza abbia momenti favorevoli accumuliamo ricordi, quando invece volge al negativo accumuliamo esperienza, entrambi forniscono i mattoni per costruire le persone che siamo.
Buona settimana

venerdì 5 settembre 2014

Paul Hollywood’s Tin Bread integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte per il #GFFD ... Paul Hollywood’s Tin Whole Bread gluten free dairy free milk proteins free for the 100% GFFD

Sottotitolo: Quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia. 
(Jean Cardonnel)

Settembre ha avuto inizio con un bel temporale – “Sai che novità”, mi apostrofa la voce a, sempre quella bitchy, mentre si rimira lo smalto delle unghie.
Di rimando le rispondo “il turchese ti sbatte, ricordalo”.
Dicevo del temporale… la cosa peggiore è stato il successivo black out che ha interessato per qualche ora il mio quartiere, mentre tutti i palazzi della mia via sono rimasti per più di otto ore otto senza energia elettrica…e ovviamente senza acqua.
Se vi state chiedendo il perché della mancanza d’acqua, è presto detto: il mio condominio ha l’autoclave per far sì che l’acqua riesca a superare il primo piano. Abito al terzo e, ogniqualvolta manca l’energia elettrica, l’autoclave non va e quindi non c’è acqua.
Da lunedì sera tutta la mia via era sotto gruppo elettrogeno, perché il guasto non era stato riparato.
In più, da mercoledì han tolto il gruppo elettrogeno e, poiché stavano lavorando per riparare il guasto, interrompevano l’erogazione per qualche ora.
Da giovedì mattina avevano persino l’effetto tremolo stile casa degli orrori su tutte le lampade e il piccolo gruppo di continuità faceva clic clac in un crescendo che è culminato in una nuova interruzione dell’erogazione, poiché stavano continuando con i lavori di riparazione.
A parte la romantica atmosfera del lume di candela, il problema è cercare di non far andare a male gli alimenti e il denoument della dipendenza dall’energia elettrica: autoclave, telefoni, elettrodomestici vari, computers…ecc.
Non potendo cucinare più di tanto, aggiorno il blog pubblicando le varie ricette archiviate.

Paul Hollywood’s Tin Bread integrale senza glutine senza lattosio senza proteine del latte
Paul Hollywood’s Tin Bread gluten free dairy free milk proteins free.


Per chi ancora non conoscesse Paul Hollywood, potrei dire che ha gli occhi azzurri di Paul Newman e un mastro panificatore che ha fatto infiammare i forni della Gran Bretagna e non solo ed è stato giudice di Bake Off UK, assieme ad un’altra celebrità, Mary Perry. La ricetta originale la trovate nel suo libro 100 Breads. Per questo #100%GFFD vi propongo una versione come è nel mio stile: senza glutine, senza lattosio, senza proteine del latte.

Ingredienti

350 g di Brot Mix Schaer, farina integrale senza glutine e senza lattosio
50 g di Mix Werz, con farine naturali integrali
8 g di sale fino
7 g di lievito liofilizzato Mastro fornaio Paneangeli, che è certificato senza glutine
25 g di margarina senza grassi idrogenati, senza coloranti, senza lattosio
350 g di latte di soja senza glutine senza lattosio senza saccarosio
olio extravergine di oliva per oleare lo stampo e per impastare il pane
latte di soja per spennellare

Per servire: café au lait, confettura di albicocche bio rigorosamente homemade

ciotola della planetaria, frusta a gancio, cucchiaio, brocca misuratrice, spatola, teglia da plum cake 22 cm, pellicola per alimenti, pennello in silicone, ciotolina

§ ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche quinon dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.



Procedimento

Nella ciotola della planetaria ho messo le farine pesate, il lievito di birra, la margarina ammorbidita e il latte di soia.
Con la frusta a gancio, a velocità minima ho amalgamato il tutto.
Ho poi aggiunto il sale e ho impastato a velocità crescente, finché tutto fosse ben amalgamato.
Con le mani ben oleate ho formato una palla, che ho lasciato nella ciotola della planetaria a lievitare. Per far lievitare, ho coperto con la pellicola per alimenti, messo in forno per due ore (nella ricetta dice 1 ora), con la luce accesa.
Dopo due ore, ho oleato la teglia da plumcake.
Con le mani ben oleate, ho fatto una piega all’impasto e l’ho messo nella teglia, a riposare per 1 ora coperto con un canovaccio. E’ ben cresciuto in altezza.
Nel frattempo ho scaldato il forno a 230°.


Prima di infornare, ho spennellato con il latte di soja (nella ricetta originale, spolvera con farina e fa dei tagli sulla superficie).
Ho cotto per circa 30 minuti – ovviamente controllando che fosse cotto bussando sul fondo con le nocche.
Ho poi messo a raffreddare su una gratella per dolci.
Infine, è stato gustato a colazione.
Mi è piaciuto molto e credo che lo rifarò spesso, perché ha davvero il sapore del pane integrale.


Per onorare una colazione così gustosa non manca che un libro; stavolta una storia dai risvolti gialli, scritta da una italiana, con un’ambientazione a me cara: Irlanda, la terra dei miei sogni – perché nella realtà non vi ho messo mai piede. Il libro, che ho sempre letto in versione ebook, è Chiudi gli Occhi di Simona Fruzzetti.

Se vi svelassi qualsiasi dettaglio sarebbe spoiling e non si possono rovinare i libri così. Vi posso dire che: ha le atmosfere giuste, si legge come si sorseggia un ottimo vino bianco fresco e di tutti i personaggi io ho amato profondamente quelli che tutti o quasi tutti definirebbero minori ed uno dei due è un animale.




Buon GFFD a tutti.

giovedì 4 settembre 2014

Pizza con zucchine senza glutine senza proteine del latte vaccino per un sereno rientro... Zucchini pizza gluten free cow milk proteins free and Fabipasticcio gets back

Sottotitolo: la pausa è davvero quel silenzio che interrompe l’armonia o la melodia???

La lunga pausa che mi sono presa come blogger non è stata vacanziera, anzi! Ho lavorato assai e ho anche lavorato per il blog, con il supporto della voce a, quella bitchy – incredibile, ma vero.
Ogni tanto ho anche fatto delle belle pause da questa attività lavorativa; ad esempio c’è stato il festeggiamento del gentil consorte e ne abbiamo approfittato per una bella serata in compagnia con i cognati di oltreoceano. Non ho imbastito chissà che cosa, anche perché il compleanno era in una delle pochissime settimane in cui Venezia e terraferma era in estate, nonostante i temporali.
Capirete che per quanto forte sia il mio chaltron vibe, tenere troppo acceso il forno non era proprio cosa…considerando poi che l’afa e l’umidità mi prostrano sempre di più, ogni anno che passa.
Cosa abbiamo gustato?
  • Insalata di pomodorini e menta,
  • il mio mix di verdure in forno al curry,
  • torta salata con pomodorini senza glutine senza proteine del latte vaccino con la mia pasta matta e con l’ispirazione di una mia vecchissima ricetta,
  • polpettine speziate -  le solite polpette di casa,
  • la mia salsa tartara senza uova – oltre che senza glutine e senza proteine del latte,
  • un bel piatto di prosciutto crudo stagionato,
  • i grissinoni con la mia pasta matta alle erbe e con un piccolo trucchetto.


La torta l’abbiamo comperata dal pasticcere di fiducia, Michele.
Come vedete, niente di raffinato, ma tutto molto conviviale, proprio per stare insieme, festeggiare e chiacchierare, sorseggiando dell’ottimo vino: Grapariol IGT dell’azienda vinicola Terre Grosse, una azienda con una sua storia, che passa di generazione in generazione, fino a quella più giovane, attenta alla tradizione, all'innovazione e all'ambiente (infatti, da quest’anno nei vigneti dell’azienda non si usano diserbanti).
Sempre durante questa pausa, in quanto blogger sono stata intervistata da Tribù Golosa e il primo settembre sono anche stata la blogger del giorno di Tribù Golosa.
Invece, sull’onda del chaltron vibe cuciniero, vi propongo una ricetta semplicissima, ma molto attenta alla qualità degli ingredienti.

Pizza con zucchine senza glutine senza proteine del latte
Zucchini pizza gluten free cow milk proteins free 


Ingredienti

Per la pasta della pizza senza glutine senza lattosio senza proteine del latte vaccino, la ricetta è simile alla IV versione della mia pizza senza 
200 g di farina per pane pasta pizza Farmo Low Protein 
200 g di farina Mix B Schaer§
100 g di farina per pane pasta pizza Nutrisì §
400 ml latte di soia senza glutine, arricchito di calcio§
una bustina di lievito di birra liofilizzato
60 g di olio extravergine di oliva (una tazzina da caffè) + quello necessario per oleare bene le mani e prelevare l'impasto e quello per la teglia
10 g di sale
3 zucchine da agricoltura biologica - comperate dai nostri spacciatori di verdure bio
300 g circa di caciotta fresca di latte di capra 100%, grattugiata
farina di riso Vital Nature per lo spolvero§

§ ancora una volta ricordo che: per i celiaci e le persone gluten sensitive bisogna accertarsi sempre che ci sia o la SPIGA SBARRATA  o l'apposita dicitura SENZA GLUTINE come da regolamento CE 41/2009, da D.L 111/1992,  e nota del Ministero della Salute prot. 600.12/A32/2861. Inoltre, per ulteriori informazioni leggere anche qui e non dimenticare mai il discorso sulle tracce contaminazioni e cross-contaminazioni. Per il lattosio e le proteine del latte controllare sempre le etichette e le diciture in esse presenti.


Procedimento

Per l'impasto della pizza, ho seguito lo stesso procedimento per la IV versione di impasto della pizza.
Ho grattugiato la caciotta fresca di formaggio di capra 100% fino ad averne circa 300 g.
Una volta lievitato, ho steso l'impasto piuttosto sottile.
Ho preriscaldato il forno a 200°C.
Ho affettato sottilmente le zucchine bio, dopo averle lavate.
Ho infornato la pizza e dopo circa 10 minuti ho spolverato con il formaggio di capra e ho lasciato cuocere per altri 5 minuti circa. 
Poi, ho aggiunto le zucchine alla pizza e ho cotto altri 5-6 minuti.
Infine, si mangia!
La ricetta è davvero semplice, molto buona e con ingredienti di qualità.

A questa semplice e gustosa pizza abbino un libro che ho letto lo scorso mese, We Are All Completely Beside Ourselves di Karen Jay Fowler.


L'ho letto in formato elettronico e in lingua originale. 
L'autrice ha scritto anche La Guerra dei Roses, da cui è stato tratto l'omonimo, e ha anche scritto The Jane Austen Book Club, anche questo finito sul grande schermo.
Niente è mai come appare e questa non è la storia di una media famiglia americana, i cui figli non vanno d'accordo con i genitori; infatti, il figlio è ricercato dall'FBI, la protagonista del libro, Rosemary, una delle due figlie, ha problemi a relazionarsi e non sa sempre confrontarsi con il suo passato, l'altra figlia, Fern, è scomparsa. Siccome niente è davvero mai come appare, Fern è scomparsa, ma solo Rosemary non sa dove è. Piccoli eventi straordinari costellano il libro fino al colpo di scena finale, che nessuno si aspetta, che lascia davvero a bocca aperta. 
Non rivelo mai troppo della trama di un libro, per non rovinare le aspettative, però di questo libro posso dire che quando si legge il fatidico The End non si è davvero più la stessa persona che ha cominciato a leggere.
Insomma, se vi capita di trovarlo, leggetelo.
Buon appetito e buona pizza!